IL TRIBUNALE ASSOLVE IL PVC.
Finalmente, dopo anni di ingiuste accuse da parte degli ambientalisti, il tribunale di Vienna ha riabilitato il PVC. La sentenza si basa principalmente sulla considerazione del fatto che il PVC è un materiale estremamente versatile, impiegato nei più svariati campi d'applicazione, per questo motivo non è possibile condannare in toto il suo utilizzo. Infatti se alcune parti, all'interno del suo ciclo di vita, possono presentare qualche rischio potenziale, è altresì vero che esistono misure adeguate per consentirne un uso sicuro. Prodotto fin dal 1930, oggi il PVC vanta di più di mezzo secolo di commercializzazione su largo scala, ponendosi a secondo posto nella classifica dei materiali sintetici più diffusi ai mondo. Il cloro e l'etilene, derivati del sale e del petrolio, sono le materie che costituiscono la base del PVC. La natura poco pericolosa di questo materiale si spiega proprio in ragione della sua composizione e si ritrova nelle sue numerose proprietà:
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resistenza al fuoco: per la sua percentuale di doro, inibitore delle fiamme, il PVC è il materiale più indicato nelle applicazioni connesse all'edilizia;
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inerzia chimico: rende il PVC innocuo per gli organismi viventi e resistente alla corrosione;
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stabilità: non essendo biodegradabile, il PVC non genera elementi di degradazione dall'impatto ambientale negativo.
I diversi prodotti finiti in PVC sono concepiti per preservare le qualità intrinseche del materiale, in funzione dell'uso per il quale sono stati adibiti. Inoltre la qualità, la sicurezza, l'innocuità del PVC sono rigorosamente controllate e regolamentate, dalla fabbricazione fino all'utilizzazione da parte del consumatore. Una padronanza del prodotto che deriva da anni di esperienza accumulata dalle industrie del settore.
Essendo costituito da petrolio solo in minima parte (basti pensare che la produzione mondiale di PVC non sfrutta che o 0,25% del consumo di "oro nero) il PVC partecipa a pieno titolo all'economia delle ricchezze naturali. In più valorizza il sale, risorsa di cui, a livello mondiale, si possiedono immense riserve.
Fatte queste considerazioni, il verdetto del tribunale di Vienna, avvalorato da numerosi studi scientifici indipendenti, appare come un significativo passo avanti verso un dibattito sull'ambiente fondato sul buonsenso e sui fatti anziché su informazioni scorrette e fuorvianti.